Camillo doma la ribellione di Fidene e Veio

Anno trecentesimo et quinto decimo ab Urbe condita Fidenates contra Romanos …

Trecentoquattro anni dopo la fondazione di Roma (nel 438 a. C. ) i Fidenati ripresero la guerra contro i Romani ed avanzarono con l'esercito.

Dimostravano fedeltà ai Fidenati e i Veienti, e il re dei Veienti Tolumnio, garantivano loro aiuto. Ambedue le città sono tanto vicine a Roma da costituire una minaccia. Si alleano ai Fidenati e si avvicinano anche i Volsci. Tuttavia, gli insorti vennero sconfitti dai Romani e i Veienti riportarono una disfatta tanto grande che persero anche il re. I Romani si impossessano di Fidene, e radono al suolo la città.

Poi avvenne che gli abitanti di Veio ripresero di nuovo la guerra. Contro di loro, in qualità di dittatore, venne mandato Furio Camillo, il quale all'inizio li sconfisse sul campo di battaglia, e subito dopo conquistò anche la città, antica ed opulenta.

Dopo di essa conquistò anche Falisci, una città non meno illustre. Ma nei confronti di Camillo fu suscitata ostilità come se egli avesse diviso male il bottino. E così accadde che, per quella ragione, fosse condannato e cacciato via dalla città.

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