Commercianti e artigiani

In urbis viis ubicumque mercatorum plaustra ex ligno velocia currunt …

Nelle strade di Roma corrono veloci da ogni parte i carri di legno dei mercanti, ma si verifica il dolore e il disastro quando gli artigiani ti portano i conti e pretendono molto denaro.

Aspettano il lavandaio, il ricamatore, l’orefice, il lanaiolo; i fabbricanti di frange, i camiciai, i tintori di arancio, di viola, di giallo; aspettano i sarti di tuniche con le maniche, aspettano i tessitori di lino di bottega, i calzolai;

stanno ritti, immobili, i ciabattini di calzature leggere, e i produttori di sandali; stanno ritti i tintori in color malva; i lavandai chiedono denaro, e ne chiedono i sarti; attendono i fabbricatori di pettorali, ed insieme attendono i fabbricatori di cinte.

Vengono condotti nel salotto; viene pagato il debito. Dopo che li hai mandati via allora entrano quelli che tingono le vesti color zafferano, oppure hai sempre qualche altra cattiva croce, perché altri creditori chiedono denaro.

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