Dobbiamo dominare l'ira

Ira accusanda est apud nos, damnanda; perscrutanda eius mala et in medium protrahenda sunt. Comparanda nobis cum pessimis vitiis ... non tamen usque in adulationem, nam iracundos nimia adsentatio offendit.

TESTO LATINO COMPLETO

L’ira deve essere messa sotto accusa presso di/da noi e (deve essere) condannata; i suoi danni devono essere indagati e messi in luce ( in medium protrahere = mettere in luce).

Noi dobbiamo compararla con i peggiori errori affinché essa appaia com'è. L’avarizia acquista in aggiunta ed accumula quanto più del normale qualcuno  usi. L'ira ha un prezzo , essa è gratuita per pochi. L'ira ha arrecato un lutto ad un padre, un divorzio ad un marito, l'odio ad un magistrato, la delusione ad un candidato.

Essa è peggiore della dissolutezza, perché questa gode del proprio piacere, quella, gode della sofferenza altrui. Essa supera la malevolenza e l’invidia. Facciamo in modo di non infuriarci: occorre vivere con chi è calmissimo, socievolissimo e per niente agitato e fastidioso: i costumi si riprendono da quelli che ci circondano e, così come certi disturbi fisici si trasmettono nei contatti del corpo, allo stesso modo l’animo trasmette i suoi difetti a coloro che si trovano più vicini.

Scegli i pacati, gli affabili, i temperanti, i quali non stimolino la tua ira e la sopportino; porteranno anche più beneficio i remissivi, i gentili ed i miti, ma non fino all’adulazione – infatti l’eccessiva accondiscendenza turba i collerici.

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