Eumene affronta l'esercito di Cratero

Cum magnam partem diei esset oppugnatum cadit Craterus dux et Neoptolemus …

Dopo aver combattuto per buona parte della giornata, cadde il comandante Cratero e Neottolemo, che occupava la seconda posizione della gerarchia.

Con costui si batte Eumene in persona. Costoro, dopo essere caduti a terra dai cavalli, affinché si potesse capire facilmente che si erano scontrati con animo ostile e che avevano combattuto con lo spirito più ancora che con il corpo, non si separarono prima che uno dei due perdesse la vita. Eumene viene colpito da costui con alcuni colpi, ma non per questo si ritirò dal combattimento, ma incalzò più accanitamente i nemici.

A quel punto, quando l'esercito di fanteria di Cratero vide i cavalieri sconfitti, il comandante Cratero ucciso, ed inoltre molti uomini catturati, soprattutto i nobili, dal momento che era stato condotto in luoghi tali che non poteva ritirarsi senza il consenso di Eumene, chiese a lui la pace. Dopo che l'ebbe ottenuta, non restò fedele alla parola data e, appena poté, si ritirò presso Antipatro.

Eumene tentò di far riavere Cratero, portato fuori dalla battaglia in fin di vita; dato che non ci riuscì, conformemente alla posizione dell'uomo e all'antica amicizia, lo seppellì con un sontuoso funerale e rimandò le ossa in Macedonia, alla moglie di lui e ai figli.

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