Il corvo e la volpe - Versione Mirum Iter

Qui gaudet se laudari verbis subdolis dat poenas turpes sera poenitentia. Cum de fenestra …

Chi gioisce dell'essere celebrato con parole ingannevoli, sconta umilianti punizioni con un pentimento tardivo.

Poiché un corvo voleva mangiare un pezzo di formaggio rubato da una finestra, mentre stava fermo su un alto albero, una volpe vide costui, e allora cominciò a parlare in questa maniera: "O corvo, com'è bella la brillantezza delle tue piume!

E che grande grazia mostri con il corpo e col volto! Se tu avessi una voce non esisterebbe alcun uccello superiore". Allora quello sciocco, mentre voleva esibire la propria voce, fece cadere dalla bocca il pezzo di formaggio, che la volpe ingannatrice afferrò subito con i denti avidi. A quel punto, alla fine, lo sciocco corvo, ingannato, si rammaricò.

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