L’otium lontano dalla città

Otium nostrum iucundum est: magnas divitias …

Il nostro tempo libero è piacevole: non abbiamo grande ricchezza e il nostro podere è piccolo, ma viviamo in maniera abbastanza agiata.

Infatti non desideriamo case sontuose e pavimenti di marmo. Ci svegliamo intorno all’ora prima (ossia: “verso le sette”), attraversiamo il nostro orto, dagli schiavi vengono scavati fossati e vengono seminate diverse piante.

Spesso passeggiamo per sentieri e campi, talora cavalchiamo oppure montiamo su una carrozza ed attraversiamo i campi. Spesso entriamo in una grotta ombrosa, lì leggiamo oppure scriviamo, e prendiamo l’ombra. Dopo il bagno è l’ora del pranzo e dalle ancelle viene servito il pasto. Poi riceviamo le tavolette cerate, e scriviamo.

Arrivano i vicini e li accogliamo affettuosamente: ci sediamo all’aperto e, lieti, facciamo conversazione. Osserviamo tutt’intorno le radure e le rocce, mentre, lontano, i tetti delle fattorie già fumano.

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