La morte di Icaro

Daedalus, clarus architectus, multa instrumenta operaria …

Dedalo, illustre architetto, inventò molti strumenti edili e scolpì belle statue. Però era prigioniero del signore di Creta, nel Labirinto di Creta, insieme al figlio Icaro, ed egli desiderava mettere fine al confino, ma il mare circondava il luogo da tutti i lati. All’improvviso Dedalo esclamò:

Lo spietato tiranno, però, non possiede il cielo! E all’improvviso, con l’aiuto dell’ingegno, rinnovò la natura umana: vennero raccolte delle piume, ed esse vennero legate insieme per mezzo di lino e cera, e vennero applicate alle spalle di lui e del figlio Icaro.

Nel frattempo egli avvertì Icaro: O figlio mio, la via di fuga è insicura e pericolosa! Volerai al centro della strada del cielo! Infatti, le onde del mare appesantiscono le ali, al contrario i raggi del sole sciolgono la cera. Tu, dunque, obbedirai sempre ai miei consigli. Poi dette dei baci a Icaro, e, levatosi in alto grazie alle penne, salì nel cielo, volò davanti al figlio e controllò le ali del figlio.

Ma Icaro, per la troppa gioia, abbandonò la via intermedia, e volò nell’alto del cielo. Così, la cera delle ali venne ammorbidita dai raggi del sole, e lo sventurato fanciullo precipitò nelle onde del mare.

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