Un padre e un figlio molto diversi

Philippus fuit armorum quam conviviorum studiosior. Blandus pariter et insidiosus …

Filippo fu più appassionato di armi che di banchetti. Calmo e subdolo nella stessa misura, a parole prometteva più cose di quante ne concedeva.

Coltivava le amicizie in maniera più interessata che leale. A Filippo fece seguito il figlio Alessandro, più insigne del padre, sia per i difetti che per le virtù. Filippo amministrava le guerre per mezzo di artifici, Alessandro con schiettezza. Il padre era più accorto in fatto di assennatezza, il figlio più generoso d'animo. Filippo dissimulava la collera e, per lo più, addirittura la vinceva; per Alessandro, una volta che si era infuriato, non esisteva né un rinvio, né una moderazione della vendetta.

Erano ambedue piuttosto ingordi di vino, ma i difetti dell'ubriachezza erano diversi. Il padre, secondo il suo costume, si lanciava contro il nemico anche dal banchetto, il figlio infieriva piuttosto crudelmente contro i suoi intimi, non contro i nemici; spesso, nelle battaglie, Filippo veniva rimandato ferito, Alessandro si allontanava troppo frequentemente dalla tavola come assassino degli amici. Filippo preferiva l'affetto dei propri uomini, Alessandro la paura.

Il padre era di attenzione più spiccata, il figlio era di più spiccata lealtà. Filippo era più misurato in fatto di parole e di discorsi, Alessandro lo era in fatto di azioni. Con queste qualità Filippo gettò le fondamenta di un impero mondiale, Alessandro, in breve tempo, portò a coronamento la gloria di tutto il lavoro.

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