Divampa l'odio fra patrizi e plebei

Mondo Latino Laboratorio 1 Tomo B Pagina 745 numero 2

Civitas secum ipsa discors intestino inter patres plebemque flagrabat odio ... Ad haec visa auditaque clamor ingens oritur (= si leva).

La cittadinanza, discorde al suo stesso interno, ribolliva d'odio tra i patrizi e la plebe soprattutto per il propter nexus (=un contratto secondo cui il debitore diventava proprietà del debitore) a causa del debito altrui.

Protestavano che mentre loro erano fuori per la libertà e l'impero, a casa venivano oppressi dai concittadini e che la libertà della plebe era più salvaguardata in guerra che in pace e che tra i nemici ci fossero più libertà della plebe che tra i cittadini; questo malanimo che spontaneamente si diffondeva accese una sola ingente sventura. Un tizio nato da tanto (=un vecchio) si gettò nel forum con tutti i suoi segni dei suoi malanni. Squallida era la (sua) veste. ancora più spaventoso era l'aspetto del suo corpo, cadaverico nel colorito e distrutto dalla consunzione; inoltre barba e i capelli lunghi avevano dato al suo volto una specie di ghigno.

Tuttavia in tanta deformità veniva riconosciuto e dicevano che avesse comandato una centuria; egli stesso ostentava sul petto cicatrici testimoni delle onorate battaglie. A chi gli chiedeva da dove (proveniva) quell'aspetto, da dove (proveniva) quella deformità come mai fosse così sfigurato disse che durante la guerra contro i sabini, a causa delle devastazioni, non solo era rimasto privo del raccolto dei campi, ma gli era stata anche incendiata la casa, depredato ogni avere, rubato il bestiame, e infine, in un periodo per lui oltremodo critico, gli era stato anche imposto un tributo, per cui fu costretto a contrarre un debito.questo poi aggravato dall'usura l'aveva prima spogliato del patrimonio degli avi e paterno, poi di tutte le altre sostanze finchè era giunto qual tabe ad infettargli anche il corpo, e che il creditore l'aveva non ridotto in schiavitù ma cacciato in ergastolo a barbara carneficina. Poi cominciò ad ostentare le terga ferite dalle recenti tracce delle percosse. A questa vista e a questa cosa udita, si leva un grande clamore.

Testo latino completo

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:29:16 - flow version _RPTC_G1.3