Diu iam in urbe haereo et quidem attonitus. Perturbat me longa et pertinax valetudo Titi Aristonis ...
Già da lungo tempo resto fermo a Roma, e davvero sbigottito. Mi preoccupa la lunga e pertinace cattiva salute di Tizio Aristone, che ammiro e apprezzo particolarmente.
Non esiste niente, infatti, più serio, più virtuoso e più colto di lui, tanto che non un solo uomo, ma la stessa letteratura e tutte le belle arti, per me, sono in enorme pericolo a causa della sua malattia.
Nessuno più di lui, infatti, è esperto di diritto privato e di diritto pubblico. Per di più egli è piuttosto frugale, moderato nell'alimentazione e sobrio nell'abbigliamento.