Haruspices vatum genus erant et victimarum exta inspiciebant praesertim iecoris et cordis observatione ...
Gli aruspici erano una categoria di indovini, ed esaminavano le viscere delle vittime, e, per mezzo dell'osservazione soprattutto del fegato e del cuore, o predicevano le cose future, oppure scongiuravano prodigi e presagi.
I Romani riprendono l'arte dell'aruspicina dagli Etruschi, e, per molti anni, gli aruspici arrivano dall'Etruria. Un loro compito era anche di osservare i fulmini; essi circoscrivevano per mezzo del puteal (puteal = "recinto sacro") l'area in cui era caduto un fulmine.
I Romani credevano all'aruspicina; ma molti uomini dotti ritenevano l'aruspicina un'enorme sciocchezza.