Hercules Iovis et Alcmenae filius infans iacebat in cunis. Tunc Iuno Alcmenae rivalis ...
Ercole, figlio di Giove e di Alcmena, da infante era disteso nella culla. Allora Giunone, rivale di Alcmena, invia verso la culla del fanciullo due serpenti, spaventosi e grandi.
Il fanciullo divino afferra immediatamente, in maniera impavida, gli orrendi animali, e velocemente li strozza.
Ercole si fa un giovinetto: a quei tempi, creature prodigiose, spaventose e crudeli, spaventavano tutta la Grecia. Ercole, con straordinaria forza, e grande coraggio, libera efficacemente la regione. E così si guadagna lodi eterne: in tutte le epoche i saggi esaltano le imprese dell'eroe, e, nelle menti di tutti, Ercole è un importante esempio di eroe prode e benevolo nei confronti del genere umano. Successivamente viene accolto generosamente sull'Olimpo, con gli altri dèi.