La morte di Quinto Metello - Munera - Versione Cicerone

La morte di Quinto Metello versione latino Cicerone

Vidi enim, vidi et illum hausi dolorem vel acerbissimum in vita, cum Q. Metellus abstraheretur e sinu gremioque patriae, cumque ille vir,...

Lo vidi, io vidi, e ne ebbi uno dei più acerbi dolori della mia vita, Quinto Metello allorché fu strappato dal grembo della patria, mentre si credeva nato a servirla; e due giorni dopo aver dato di sé le più splendide prove nella Curia, ai rostri, nella vita pubblica, venne, nel fiore dell'età, della salute, delle energie, indegnissimamente rapito a tutti i buoni e all'intera cittadinanza.

Morente, in quell'ora in cui la mente ormai fiaccata si strania da ogni pensiero, egli teneva desti i suoi estremi sensi nel pensiero della repubblica:

e fissandomi mentre io piangevo, mi preannunziava, con voce rotta e mancante, quale procella si addensasse sul mio capo, quale bufera sulla città

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