pochi amici nella sventura - NOVA OFFICINA

Quid dicam de discrimine in quod immerito incidimus? in eo nullum auxilium invenimus....

Che cosa dovrei dire riguardo al pericolo nel quale ingiustamente siamo incorsi? in esso non abbiamo trovato alcun aiuto.

Era giusto che, coloro che ci si erano dichiarati amici, a noi venissero in aiuto o almeno ci indicassero la via, che sembrava opportuno seguire; ma, sia che li trattenesse la vergogna sia che li atterrisse la paura, nessuno fu a noi di aiuto o di conforto.

Che cosa dunque avremmo dovuto fare ? potevamo forse gestire da soli una cosa tanto difficile? Lo stato delle cose era assai difficile e pieno di pericoli, ognuno doveva tutelare la propria salvezza, ma non si doveva trascurare del tutto il dovere derivante dall’amicizia e dalla parentela. Avrebbero potuto aiutarci e non ci aiutarono, avrebbero potuto opporsi alle minacce dei nostri avversari e non si opposero, Ma non si dica di più di questo.

Solo questo ricorderemo: non prestiamo fede alle parole di coloro che promettono amicizia né confidiamo negli uomini fallaci.

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