La storia di Didone

Giustino Juventas Nova Mente, nove discere

Morendo Mutto, re di Tiro, designò come (suoi) eredi il figlio Pigmalione e la figlia Didone, vergine di straordinaria aspetto.

Ma il popolo tramandò il regno a Pigmalione, ancora alquanto giovane. Didone invece sposò suo zio Acherba, sacerdote di Ercole. Costui aveva grandi ma celate ricchezze, ma per paura del re aveva custodito l'oro non in casa, ma sotto terra; anche se gli uomini non sapevano la cosa, alla fine la voce circolava.

Pigmalione, dimentico del diritto umano, uccise suo zio senza rispetto della pietà e si impadronì delle sue ricchezze. Didone, avendo disprezzato a lungo il fratello per il delitto, arrivò all'estremo odio nei riguardi del re ma simulò di voler andare da lui affinché la casa del marito non restasse lei, desiderosa di oblio, il grave ricordo del lutto.

Pigmalione, pensando che con lei sarebbe arrivato anche l'oro di Acherba, si felicità della decisione della sorella. Così Didone, dopo aver fatto ripetutamente sacrifici a Ercole, di cui Acherba era stato sacerdote, si diresse in esilio chiedendo nuove sedi.

Mutto, rex Tyri, moriens, filium Pygmalionem et Didonem filiam, virginem insignis formae, heredes noncupavit....

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-29 14:36:45 - flow version _RPTC_G1.3