Come fu generato il semidio Ercole
Amphitryoni Thebarum regi, uxor erat Alcmena, quae nota erat ob speciem et magnam virtutem. Itaque luppiter qui in eam exarserat, ...Post novem menses Alcmena Herculem a deorum patre genitum, peperit.
Anfitrione, Re di Tebe, aveva come moglie Alcmena (dativo di possesso) che era famosa per l'aspetto esteriore e la grande virtù.
E così Giove che era preso da passione per lei, escogitò un tranello per giacere con lei. Dopo che il re si era separato (da lei) per espugnare Ecalia, il Dio prese l'aspetto di Anfitrione e giunse alla reggia. La donna con grande gioia ricevette il dio poiché lo considerava suo marito. Giove le narrò tutte le gesta di Anfitrione in Ecalia e giacque tutta la notte con lei. Il giorno seguente, Anfitrione ritornò vincitore dalla guerra ma Alcmena non gli prestò assolutamente attenzione, poiché - così pensava - aveva già visto il suo coniuge.
Quando egli entrò nella reggia, il re si stupì perché la moglie aveva accolto lui che arrivava con grande indifferenza e per conoscerne il motivo, interrogò Alcmena. Questa rispose: "Non è sorprendente, infatti sei venuto da tempo, hai giaciuto con me e mi hai narrato tutte le cose che hai fatto in Ecalia". Dal momento che la donna gli aveva raccontato esattamente le gesta, Anfitrione comprese ciò che era accaduto:
il nume per giacere con Alcmena aveva assunto il suo aspetto. Dopo nove mesi Alcmena, generato dal padre degli dei, partorì Ercole.