Il ritorno di Ulisse - La prova dell'arco

Domi suae magna cum patientia Procorum iniurias Ulixes toleravit, dum in proditores poenam atrocem parat. ...

Ulisse sopportò con pazienza infinita le ingiurie dei proci nella sua patria, mentre preparava (letteralmente è presente) una pena atroce contro i traditori.

Allora Penelope, che non disperava del ritorno del marito, per comando di Minerva, con volto mesto e grande pena, trattenendo l'arco e la faretra nelle mani stabil' per i proci una gara: "O proci, già da molto tempo, dilapidando i beni del re, vi siete trattenuti nella mia casa. Ora vi propongo una gara: l'uomo che riuscirà a flettere l'arco di Ulisse e scaglierà per dodici scure la freccia, mi sposerà.

Nessun uomo tranne quello mai aveva potuto flettere il meraviglioso arco di Ulisse, i proci tuttavia accettarono la condizione della regina.

A quelli Telemaco: io anche, disse, farò la gara e se vincerò la gara, mia madre resterà in casa e voi subito ve ne andrete da casa mia.

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