La vedova e il soldato - Nova Mente e Nove Discere

dal libro Nove discere e Nova mente

Quaedam mulier mortuo dilecto viro sarcophago corpus condidit; cum nullo modo a quo divelli posset et in sepulcro lugens vitam degeret, claram famam castae coniugis adsecuta est....

Una donna, morto il suo adorato marito mise il suo corpo in un sarcofago; non potendo in alcun modo separarsi da lui e volendo passare la vita piangendo nel sepolcro, ottenne la chiara fama di casta coniuge.

Intanto i ladri, che avevano depredato il tempio di Giove, furono crocifissi. Perchè nessuno potesse portare via i loro resti, furono messi dei soldati come custodi dei cadavei vicino al monumento in cui la donna si era chiusa. Poco dopo uno dei custodi, che aveva sete, a mezzanotte chiese dell'acqua all'ancella che allora assisteva validamente la sua padrona che dormiva; infatti aveva vegliato e aveva prolungato le veglie fino a tardi.

Essendo chiuse un poco le porte, il soldato guardò dentro e vide una donna sofferente e di bell'aspetto e subito se ne innamorò. Il solerte acume trova mille motivi per poterla vedere sempre più spesso. La vedova, presa una quotidiana consuetudine, subito incominciò ad amare lo straniero.

Mentre questi passava le notti come custode, un corpo fu preso da una croce. Turbato il soldato espose il fato alla donna che trovò sbito un rimedio: infati gli diede il corpo del coniuge da mettere sulla croce, affinché quello non fosse punito con la pena capitale per la sua negligenza. Così l'indecenza prese il posto dell'onore.

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