Cesare stermina la retroguardia degli Elvezi

Flumen est Arar, quod per fine s Haeduorum et Sequanorum in Rhodanum influit incredibili lenitale, ita ut oculis ....   illam insignem calamitatem populo Romano, princeps poenas solvit.

C'è il fiume Arar, che attraverso i confini degli Edui e dei Sequani con incredibile calma sfocia nel Rodano così che non si può valutare con lo sguardo in quale delle due parti scorra.

Gli elvezi lo attraversavano con le zattere e con i ponti di barche. Appena Cesare venne a sapere tramite gl'investigatori che i tre quarti della milizia degli Elvezi aveva già attraversato quel fiume, che in verità la quarta parte era stata lasciata al di là del fiume Arar, partito dall'accampamento un pò dopo la mezzanotte con le tre legioni, giunse in direzione di quella parte che non aveva ancora attraversato il fiume.

Avendoli sorpresi impacciati e sprovveduti, la maggior parte di costoro cadde; i rimanenti si affidarono alla fuga, per cercare la salvezza nei boschi vicini.

Questo villaggio era chiamato Tigurino; infatti ogni città degli Elvezi si suddivide in quattro parti o per meglio dire in villaggi. I Tigurini, avendo lasciato il loro territorio al tempo dei nostri padri, avevano ucciso il Console L. Cassio...(CONTINUA)

Testo latino completo

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