Cneus Cornelius Lentulus, tribunus militum, cum praetervehens equo sedentem in saxo cruore ...

Il tribuno militare Gneo Cornelio Lentulo, poiché, passando a cavallo, aveva visto il console che sedeva su di una roccia, ricoperto di sangue, disse:

"O Lucio Emilio, che gli dei devono guardare come il solo esente dalla colpa del disastro di oggi, prendi questo cavallo, finché a te rimangono un po' di forze e io, da compagno, ti posso prendere con me e proteggere; non far diventare disastrosa questa battaglia con la morte del console; anche senza ciò, ci sono abbastanza lacrime e dolori". Il console, a quelle parole (rispose): "Non sono io tale da aver paura della morte.

Tu davvero, o Gneo Cornelio, sii onorato per il tuo valore; ma evita di sprecare, compatendomi invano, il poco tempo per scampare dalle mani dei nemici. Va', avverti pubblicamente i senatori che proteggano la città Romana e che rafforzino i posti di guardia, prima che il nemico vittorioso arrivi". Prima una moltitudine di cittadini che fuggivano, e poi i nemici, li travolsero mentre dicevano queste cose:

poiché non sapevano chi fosse, ricoprirono il console con le frecce; il cavallo trascinò via Lentulo nel mezzo del tumulto del combattimento.

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