Eumene di Cardia

Cum Antigonus Eumenem captum in vincula coniecisset et praefectus custodum ...

Quando Antigono, dopo aver catturato Eumene, lo ebbe gettato in prigione e il capo dei guardiani del carcere gli ebbe chiesto in che modo dovesse custodirlo, disse: Come un fortissimo leone e come uno ferocissimo elefante.

Nel mentre da Eumene arrivavano tanti tipi di uomini: alcuni a causa di un antico odio volevano trarre godimento dalla sua vicenda; altri, in virtù di una vecchia amicizia, desideravano dialogare e confortarlo; tanti inoltre aspiravano a conoscere come fosse fatto quel celebre uomo che avevano vivamente temuto, che volto avesse, quanto coraggio dimostrasse nelle sembianze.

Ma Eumene, dato che restava in catene piuttosto a lungo, disse ad Onomarco, che era a capo della sua custodia: Sono molto sorpreso perché ormai da due giorni sono trattenuto in carcere senza che il vittorioso Antigono decida se io debba venire giustiziato oppure no. E a costui Onomarco replicò: Ti lagni ingiustamente.

Se eri tanto coraggioso di animo, perché non andasti incontro alla morte in combattimento allo scopo di non cadere in potere del vincitore?

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