Ipsa die qua certaturi sunt milites, quid sentiant diligenter explora: nam fiducia vel ...
Nel giorno stesso in cui i soldati sono destinati a combattere, indaga attentamente che cosa sentano: infatti la sicurezza, come la paura, si distingue dal viso, dalle parole, dal portamento, dai gesti.
Non fidarti troppo se una recluta desidera vivamente lo scontro: infatti la battaglia è piacevole per gli inesperti. E tu devi differire la battaglia se i combattenti più esperti hanno timore di battersi. Tuttavia il valore si accresce per mezzo dell'incoraggiamento del generale all'esercito, soprattutto se avranno acquisito una tale convinzione del futuro combattimento, come se fossero destinati ad arrivare facilmente alla vittoria.
Quando sei in procinto di combattere, bisogna che tu tragga un primo ausilio dalla posizione, che si reputa tanto più vantaggiosa quanto più è elevata: infatti i dardi piombano più violentemente su quelli che stanno in basso e la fazione più alta respinge con maggior forza quelli che si oppongono. Ma se speri la vittoria con i tuoi fanti contro i cavalieri dei nemici, è necessario scegliere luoghi aspri e montuosi: se al contrario cerchi la vittoria con i tuoi cavalieri contro i fanti dell'avversario, bisogna dirigersi verso luoghi pianeggianti ed esposti, che non sono resi impraticabili da boschi, né da pantani.
Per chi è sul punto di disporre uno schieramento, tre cose sono da osservare: il sole, la polvere, il vento. Difatti il sole davanti al volto toglie la facoltà di vedere; il vento contrario curva e infiacchisce i tuoi dardi, aiuta quelli dei nemici; la polvere accumulata dalla prima linea ostruisce gli occhi e li acceca.