Micipsa e Giugurta

Micipsa regis Masinissae filius Numidiae regnum solus obtinuit postquam pater eius et duo fratres morbo mortem occubuerant …

Micipsa, il figlio del re Massinissa, ottenne, da solo, il regno della Numidia, dopo che il padre di lui e i due fratelli erano morti a causa di una malattia.

Egli generò Aderbale e Iempsale, e tenne in casa il nipote Giugurta, insieme ai propri figli. Giugurta, dopo che era diventato un giovinetto, poiché era prestante quanto a forze fisiche, di bell'aspetto, ma soprattutto molto capace per ingegno, non si abbandonò al lusso e all'indolenza, ma, come è abitudine di quella popolazione, cavalcava, scagliava frecce, gareggiava nella corsa con i coetanei, superava tutti in gloria, e, ciononostante, era caro a tutti;

per giunta, trascorreva la maggior parte dei periodi di tempo nelle battute di caccia, feriva per primo, o tra i primi, il leone o gli altri animali feroci; agiva moltissimo e parlava pochissimo di sé. Micipsa all'inizio era stato felice di quelle cose, perché riteneva che il valore di Giugurta sarebbe stato di vanto per il suo regno , ma, dopo che ebbe visto che il giovane uomo cresceva sempre di più, mentre invece egli era ormai un anziano con i figli piccoli, ed ebbe compreso che Giugurta portava il regno dei Numidi in grande pericolo, era molto scosso da quella situazione, e, con il suo animo, passava in esame molte cose.

Lo spaventava l'indole degli esseri umani, che è avida di potere, e precipitosa nell'appagare le brame dell'animo, ed il vantaggio della propria età e di quella dei suoi figli, la quale, per via della prospettiva di un guadagno, corrompe anche gli uomini mediocri, ed infine  le simpatie dei Numidi che si erano innescate verso Giugurta.