Milziade viene onorato dalla sua città
Eius victoriae non alienum videtur quale praemium Miltiadi sit tributum docere ...
Di quella vittoria, non appare fuori luogo esporre quale ricompensa fu accordata a Milziade, affinché possa più agevolmente essere compreso che la natura di tutte le città è la medesima.
Infatti, così come un tempo, presso il popolo Romano, le ricompense erano considerate eccezionali e di scarsa entità e, per quella ragione, gloriose, mentre oggi sono diffuse e abusate, allo stesso modo leggiamo che è stato, un tempo, presso gli Ateniesi.
Ed infatti, a questo Milziade, che aveva liberato Atene e l'intera Grecia, fu concesso tale onore: che, nel porticato che viene chiamato Pecile, mentre veniva dipinta la battaglia di Maratona, la sua figura fosse posta per prima nel gruppo dei dieci comandanti, e che egli sembrasse incitare i soldati ed ingaggiare il combattimento.
Quel medesimo popolo, dopo che ebbe conseguito una maggiore potenza, e dopo essere stato corrotto dall'elargizione dei magistrati, tributò trecento statue a Demetrio Falereo.