Ne vero hunc imperatorem laudaveris neque etiam appellaveris neque hoc nomine dignum putaveris! Quo ...

Non elogiare assolutamente costui come "capo", non chiamarlo tale e non lo considerare degno di questo nome! In che maniera, o insomma, a quale uomo libero darà ordini costui che non riesce a governare sulle proprie passioni? Per prima cosa che tenga a freno gli impulsi, che disprezzi i piaceri, che trattenga la collera, che freni l'avidità, che respinga tutti gli altri difetti dello spirito, che cominci a dare ordini agli altri quando egli stesso avrà cessato di obbedire alla degradazione e alla scelleratezza, pessimi padroni.

Chiunque obbedirà a questi, che non solo non sia considerato un capo, ma nemmeno un uomo libero. C'è un famoso detto dunque, (pronunciato) da uomini dottissimi, che nessuno è libero se non l'uomo saggio. Che cos'è la libertà, infatti? La facoltà di vivere come vorresti. Chi vive, dunque, come vuole, se non chi vive in maniera retta? Chi non obbedisce neppure alle leggi per paura, ma le asseconda e le rispetta, perché, dal suo punto di vista (- causale soggettiva al congiuntivo)

egli giudica ciò assolutamente vantaggioso, chi non dice niente, non fa niente, e infine non pensa niente, se non volentieri e in maniera libera, (quello) del quale tutte le riflessioni che egli pensi, partano da lui stesso e siano ricondotte al medesimo luogo.

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