Perpetua, madre martire

Cum apprehensi essent adulescentes catechumeni Revocatus et Felicitas conserva eius, Saturninus et Secundus, inter eos erat …

Poichè furono catturati i giovani catecumeni, Revocato e Felicita, sua compagna di schiavitù, e Saturnino e Secondo, tra loro c’era anche Vibia Perpetua, una matrona di stirpe nobile, che era stata convenientemente istruita.

Ella aveva due fratelli, l’uno parimenti catecumeno, ed un figlio bambino, che ancora era allattato. Il procuratore Ilariano, poiché all’epoca aveva ricevuto il potere di condannare a morte, disse a Perpetua: Mostra devozione nei confronti dell’anzianità di tuo padre, e nei confronti della tenera età del bambino!

Compi un rito sacro per la salvezza degli imperatori! Ed ella rispose: Non lo faccio. Dopo che Ilariano ebbe detto: Sei seguace di Cristo? – Vibia rispose: Sono seguace di Cristo. Abbiamo reso la testimonianza della nostra fede di spontanea volontà, affinché la nostra libertà non fosse oscurata;

perciò, abbiamo sacrificato la nostra vita. Per giunta Perpetua, quando fu trafitta con una spada in mezzo alle ossa, urlò, e, con la propria mano, guidò contro la propria gola l’esitante mano destra dell’inesperto soldato carnefice.

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