Propter Romanorum civium infinitam frequentiam innumerabiles habitationes opus est explicare in ...

Per via della smisurata moltitudine dei cittadini Romani, è necessario sviluppare in altezza incalcolabili abitazioni: queste metteranno a disposizione tre o quattro piani, e saranno alte all'incirca sette passi.

Dunque, dal momento che gli spazi pianeggianti non possono accogliere la moltitudine tanto grande che abita a Roma, la situazione costringe a ricorrere all'espediente dell'altezza degli edifici.

E così, le altezze delle "insulae" saranno realizzate per mezzo di pilastri di pietra, strutture di mattoni, pareti di malta, e saranno intavolate per mezzo di fitte travature: in questa maniera l'altezza dei piani superiori gioverà ai locatari, perché otterranno bei panorami. Dunque, con piani fatti da impalcature di legno, poiché le superfici risultano moltiplicate grazie alla misura alta, il popolo Romano può avere, senza ostacolo, buone abitazioni.

Per altri versi, in queste insulae accadono spesso crolli ed incendi, che nocciono agli inquilini, specialmente se abitano i piani più alti.

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