Villae custos eligendus est amplissimi corporis, vasti latratus canorique, prius terribili ...

Il guardiano della fattoria deve essere scelto di corporatura molto grossa, di latrato potente e sonoro, dapprima terribile a udirsi per il malintenzionato, poi anche a guardarsi, e tuttavia alle volte orribile a vedersi, affinché scacci l'aggressore col suo strepito.

Sia però di un unico colore, e si sceglie di preferenza quello bianco nel caso del cane da pastore e il nero nel caso del cane da cortile, infatti in nessuno dei due è apprezzabile il colore vario.

Il pastore approva il bianco perché è diverso dal predatore, e a volte c'è bisogno di grande differenza nello scacciare i lupi in una buia mattina, oppure anche al crepuscolo, al fine di non ferire il cane al posto della bestia. Il cane da cortile, che si contrappone alle insidie degli uomini, se il ladro arriva alla luce diurna, nero si mostra più spaventoso, se invece arriva durante la notte, può non essere visto affatto, a causa della similarità con il buio;

e per questo, nascosto dalle tenebre, il cane ha un più sicuro avvicinamento all'assalitore.

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