Abitudini e stravaganze dell'imperatore Adriano

Eos, quos in privata vita inimicos habuit, imperator tantum neglexit,..

L'imperatore trascurò tanto coloro, che ebbe come nemici nella vita privata, a tal punto che ad uno, la qual capitale aveva avuto, quando fu eletto imperatore disse: "Sei evaso". A quelli, che egli stesso chiamò per sé alla milizia, esibì sempre i cavalli, i muli, le vesti, le spese e tutto l'ornamento.

Superò tutti i re nei suoi doni, si lavò pubblicamente anche con tutti. Di conseguenza fu nota quella cosa divertente riguardante il bagno: infatti una volta avendo visto che un veterano, conosciuto da lui nella milizia, si strofinava il dorso e tutta l'altra parte del corpo alla parete, non appena udì che faceva ciò perché non aveva un servo, gli donò dei servi e le liquidità.

Veramente un altro giorno alcuni anziani per mettere alla prova la libertà del principe strofinandosi alla parete, ordinò di far venire costoro e che si sfregassero vicendevolmente l'uno dall'altro. Fu anche un adulatore vanitoso della plebe, così desideroso di viaggiare che desiderava apprendere personalmente, tutte quelle cose che aveva letto in merito ai luoghi dell'universo.

Tollerò così pazientemente i freddi e le tempeste che non coprì mai il capo. Avendo ricevuto anche lui stesso dei grandi doni da Farasmane e tra questi anche i mantelli dorati della Grecia, inviò trecento colpevoli con i mantelli dorati nell'arena per deridere i doni di quello.
(By Maria D. )

Versione tratta da Historia Augusta

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