Cicerone console contro i catilinari

Quare, patres conscripti...

Perciò, senatori inscritti, consultatevi, abbiate riguardo per la patria, preservatevi, difendete le mogli, i figli e le vostre fortune, il nome e la salvezza del popolo romano;

smettetela di badare a me e di escogitare su di me. Io infatti devo sperare che tutti gli dèi, che proteggono questa città, mi renderanno grazia per i miei meriti; poi se dovesse capitare qualcosa di male, morirò con animo pronto e sereno.

Infatti ad un uomo forte non può piombare addosso una morte turpe e né al consolare una morte prematura né al saggio (una morte) misera. Tuttavia io non sono tanto forte, da non commuovermi per il dolore del fratello carissimo e il più amato nella situazione attuale e per le lacrime di tutti coloro, da cui vedete che sono circondato. Temo molto per la mia amata moglie, per mia figlia quasi sgomenta dalla paura e per il mio figlio piccolo.

Di tutte queste cose ho paura, ma preferisco che tutti siano salvi con voi anche se una qualche forza mi dovesse opprimere, piuttosto che quelli e noi periamo a causa della peste dello stato.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-29 15:22:28 - flow version _RPTC_G1.3