Contese per il potere proconsolare - Quae manent 2 pagina 399 numero 21

Inter consules Cassium et Licinium magis cavillatio ...

Tra i consoli Cassio e Licinio vi fu una facezia più che una grande tensione in merito alla provincia.

Cassio diceva che avrebbe scelto la Macedonia senza sorte, che non poteva designare con sé il collega giurando secondo il diritto inviolabile. Quando era pretore, per non andare in provincia, giurò in assemblea che in un luogo stabilito e durante i giorni prefissati teneva sacrifici, che quando lui era assente non potevano essere compiuti correttamente. Questi non potevano essere compiuti correttamente con il console assente più che con il pretore assente, nel caso in cui il senato fosse stato del parere che bisognava badare non che cosa volesse P. Licinio nel consolato piuttosto invece che cosa avesse giurato nella pretura; tuttavia (era del parere) che sarebbe stato in potere del senato.

I senatori consultati, cauti della pratica divina e credendo che fosse superbo che la provincia fosse negata da lui a colui, al quale il popolo romano non avrebbe negato il consolato, ordinarono ai consoli di sorteggiare.

A P. Licinio toccò in sorte la Macedonia, a C. Cassio l'Italia. Furono quindi sorteggiate le legioni: la prima e la terza per essere trasportate in Macedonia, la seconda e la quarta per rimanere in Italia. I consoli tenevano la recluta con cura con molta più attenzione, delle altre volte.
(By Maria D. )

Versione tratta da Livio

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