Diffidenza del tiranno Dionigi - Versione latino Quae manent 2 pagina 204 numero 26
Duodequadraginta annos tyrannus...
Dionisio, che tenne la città oppressa dalla schiavitù fu tiranno dei siracusani per trentotto anni. Si tramanda che costui fu un uomo duro e abile, tuttavia d'indole malefica e ingiusto; di conseguenza sembra a tutti coloro che osservavano la verità che fosse molto misero.
Questi infatti, di familiarità dei coetanei sia della consuetudine dei parenti, non credeva a nessuno di costoro, ma affidava la guardia del proprio corpo ad alcuni stranieri e ai feroci Barbari. Così per l'ingiusto desiderio di dominazione egli stesso in qualche modo si era chiuso per così dire in carcere.
Lo pervadeva tanto timore che, per non affidare il collo al rasoio, avrebbe insegnato alle figlie a tosare: così le fanciulle della reggia, come misere barbiere, con una sordida arte servile tosavano la barba e la capigliatura del padre. Inoltre avendo due mogli, andava di notte presso di loro, in modo tale da osservare attentamente ogni cosa in anticipo.
E avendo messo intorno al letto per dormire un largo fossato e avendo collegato con un ponticello di legno il passaggio di tale fossato, girava questo stesso, quando aveva chiuso la porta della camera da letto. Proprio lui stesso, non osando fermarsi sui comuni rialzi soleva arringare dall'alta torre.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone