Elogio dell'ateniese Trasibulo - Quae manent 1 pagina 248 numero 18
Thrasybulus triginta tyrannos, qui a Lacedaemoniis praepositi ...
Trasibulo scacciò dalla città e mandò in esilio i trenta tiranni, che erano stati imposti dagli Spartani e che opprimevano i cittadini di Atene.
Perciò riportò la patria alla libertà dalla sottomissione, restaurò la pace e non solo prescrisse la legge dell'amnistia ma vigilò anche su di quella. Per tanto merito, gli Ateniesi conferirono a Trasibulo una corona di ramoscelli d'ulivo (ex virgulis oleaginis compl materia).
Poichè la corona rappresentava l'amore dei cittadini, non la forza, non ebbe nessuna ostilità e grande fu la gloria: Trasibulo fu contento di quella e non chiese altri benefici ma superò altri in onore. In seguito sostenne una nuova guerra e come comandante diresse la flotta armata in Cilicia ma nell'accampamento le sentinelle si comportavano con poca attenzione.
Infatti a causa della negligenza delle guardie, i Barbari fecero irruzione di notte dalla città e uccisero Trasibulo nella tenda.
(By Vogue)
Versione tratta da da Cornelio Nepote