Il pentimento di Coriolano - Quae Manent 2 pagina 233 numero 33
Coriolanus, maximi animi vir et altissimi consilii optimeque...
Coriolano, uomo di grandissimo coraggio e di elevatissima saggezza, e assai benemerito dello stato, accusato di tradimento e colpito da una condanna assai ingiusta, esiliato da Roma si racconta che si rifugiò dai Volsci, allora nemici dei Romani.
In ogni luogo dell'universo fu stimata di grandissimo valore la virtù: pertanto in quel luogo raggiunse il sommo comando in breve tempo E avvenne che quello che i Romani non avevano voluto avere come comandante utile per loro, sperimentarono come condottiero dannoso contro di loro; infatti dispersi frequentemente gli eserciti dei Romani giunse nei pressi delle mura della città.
Perciò il popolo romano fu costretto a supplicare l'esule i legati inviati presso di lui non ottennero nulla; poi i sacerdoti inviati con gli ornamenti sacri ritornarono parimenti senza successo. Il senato restava attonito, il popolo trepidava, gli uomini e parimenti le donne provavano rincrescimento per l'esito imminente. Allora Veturia, madre di Coriolano, trascinando con sé Volumnia la moglie di costui e i figli, si diresse verso l'accampamento dei Volsci.
Nel momento in cui il figlio la vide, ricordandosi del suo antico amore verso la patria e i genitori, disse: "Hai espugnato e hai sconfitto la mia ira, patria, con le preghiere della madre". E subito liberò il campo romano dalle armi ostili.
(By Maria D. )
Versione tratta da Valerio Massimo