In questo mondo di schiavi - Quae manent 1 pagina 104 numero 28

Antiqui Romani saepe copiosas divitias atque multos servos habebant. Servi servorum filii vel belli captivi erant. Servi aut vastos fecundosque agros colebant aut dominos in domestica opera adiuvabant....

Gli antichi romani avevano spesso abbondanti ricchezze e molti servi. I servi erano i figli dei servi o prigionieri di guerra.

I servi o coltivavano i vasti e fecondi campi o aiutavano i signori nel lavoro domestico. Ma molti servi greci erano anche dotti, dunque venivano scelti dai romani come scribi dei signori o pedagoghi dei figli o maestri di scuola; talvolta erano medici esperti e famosi poeti. I signori reputavano i servi volenterosi come amici fidati e li trattavano con grande clemenza.

Invece i servi pigri e malfidati venivano puniti dai signori, talvolta venivano uccisi. I figli dei servi erano definiti schiavi nati in casa ed erano molto amati dai signori. Infatti giocavano con i figli dei signori nell'aia della villa o nei campi o nelle vie. I servi onesti venivano affrancati dai signori ed erano chiamati liberti.

Seneca, famoso filosofo romano, scrive in una lettera al suo amico Lucilio: "Non sono servi, al contrario uomini; non sono servi, anzisoci; non sono servi, anzi amici; non sono servi, anzi compagni di schiavitù".
(By Maria D. )

ANALISI GRAMMATICALE


Verbi

habebant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di habeo) Paradigma: habeo, habes, habui, habitum, habēre - verbo transitivo, II coniugazione. Significato: avevano.

erant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di sum) Paradigma: sum, es, fui, esse - verbo intransitivo, anomalo. Significato: erano.

colebant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di colo) Paradigma: colo, colis, colui, cultum, colĕre - verbo transitivo, III coniugazione. Significato: coltivavano.

adiuvabant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di adiuvo) Paradigma: adiuvo, adiuvas, adiuvi, adiutum, adiuvāre - verbo transitivo, I coniugazione. Significato: aiutavano.

erant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di sum) Paradigma: sum, es, fui, esse - verbo intransitivo, anomalo. Significato: erano.

eligebantur (indicativo imperfetto passivo, terza persona plurale di eligo) Paradigma: eligo, eligis, elegi, electum, eligĕre - verbo transitivo, III coniugazione. Significato: erano scelti.

erant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di sum) Paradigma: sum, es, fui, esse - verbo intransitivo, anomalo. Significato: erano.

putabant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di puto) Paradigma: puto, putas, putavi, putatum, putāre - verbo transitivo, I coniugazione. Significato: consideravano.

tractabant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di tracto) Paradigma: tracto, tractas, tractavi, tractatum, tractāre - verbo transitivo, I coniugazione. Significato: trattavano.

puniebantur (indicativo imperfetto passivo, terza persona plurale di punio) Paradigma: punio, punis, punivi/punii, punitum, punire - verbo transitivo, IV coniugazione. Significato: erano puniti.

necabantur (indicativo imperfetto passivo, terza persona plurale di neco) Paradigma: neco, necas, necavi, necatum, necāre - verbo transitivo, I coniugazione. Significato: erano uccisi.

appellabantur (indicativo imperfetto passivo, terza persona plurale di appello) Paradigma: appello, appellas, appellavi, appellatum, appellāre - verbo transitivo, I coniugazione. Significato: erano chiamati.

amabantur (indicativo imperfetto passivo, terza persona plurale di amo) Paradigma: amo, amas, amavi, amatum, amāre - verbo transitivo, I coniugazione. Significato: erano amati.

ludebant (indicativo imperfetto, terza persona plurale di ludo) Paradigma: ludo, ludis, lusi, lusum, ludĕre - verbo intransitivo, III coniugazione. Significato: giocavano.

manumittebantur (indicativo imperfetto passivo, terza persona plurale di manumitto) Paradigma: manumitto, manumittis, manumisi, manumissum, manumittĕre - verbo transitivo, III coniugazione. Significato: erano affrancati.

appellabantur (indicativo imperfetto passivo, terza persona plurale di appello) Paradigma: appello, appellas, appellavi, appellatum, appellāre - verbo transitivo, I coniugazione. Significato: erano chiamati.

scribit (indicativo presente, terza persona singolare di scribo) Paradigma: scribo, scribis, scripsi, scriptum, scribĕre - verbo transitivo, III coniugazione. Significato: scrive.

sunt (indicativo presente, terza persona plurale di sum) Paradigma: sum, es, fui, esse - verbo intransitivo, anomalo. Significato: sono.


Sostantivi

Romani (nominativo maschile plurale di Romanus, Romani) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: i Romani.

divitias (accusativo femminile plurale di divitiae, divitiarum) - sostantivo femminile, I declinazione (solo plurale). Significato: ricchezze.

servos (accusativo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: schiavi.

Servi (nominativo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: gli schiavi.

servorum (genitivo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: degli schiavi.

filii (nominativo maschile plurale di filius, filii) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: i figli.

belli (genitivo neutro singolare di bellum, belli) - sostantivo neutro, II declinazione. Significato: di guerra.

captivi (nominativo maschile plurale di captivus, captivi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: prigionieri.

Servi (nominativo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: gli schiavi.

agros (accusativo maschile plurale di ager, agri) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: campi.

dominos (accusativo maschile plurale di dominus, domini) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: i padroni.

opera (accusativo femminile singolare di opera, operae) - sostantivo femminile, I declinazione. Significato: lavoro.

Graeci (nominativo maschile plurale di Graecus, Graeci) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: Greci.

servi (nominativo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: schiavi.

Romanis (ablativo maschile plurale di Romanus, Romani) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: dai Romani.

scribae (nominativo maschile plurale di scriba, scribae) - sostantivo maschile, I declinazione. Significato: scribi.

liberorum (genitivo maschile plurale di liber, liberi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: dei figli.

paedagogi (nominativo maschile plurale di paedagogus, paedagogi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: precettori.

ludi (genitivo maschile singolare di ludus, ludi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: di scuola.

magistri (nominativo maschile plurale di magister, magistri) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: maestri.

medici (nominativo maschile plurale di medicus, medici) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: medici.

poetae (nominativo maschile plurale di poëta, poëtae) - sostantivo maschile, I declinazione. Significato: poeti.

Domini (nominativo maschile plurale di dominus, domini) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: i padroni.

servos (accusativo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: gli schiavi.

amicos (accusativo maschile plurale di amicus, amici) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: amici.

clementia (ablativo femminile singolare di clementia, clementiae) - sostantivo femminile, I declinazione. Significato: clemenza.

Servi (nominativo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: gli schiavi.

dominis (ablativo maschile plurale di dominus, domini) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: dai padroni.

Servorum (genitivo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: degli schiavi.

filii (nominativo maschile plurale di filius, filii) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: i figli.

vernae (nominativo maschile plurale di verna, vernae) - sostantivo maschile, I declinazione. Significato: i vernae (schiavi nati in casa).

dominis (ablativo maschile plurale di dominus, domini) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: dai padroni.

liberis (ablativo maschile plurale di liber, liberi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: con i figli.

villae (genitivo femminile singolare di villa, villae) - sostantivo femminile, I declinazione. Significato: della villa.

area (ablativo femminile singolare di area, areae) - sostantivo femminile, I declinazione. Significato: nell'aia.

campis (ablativo maschile plurale di campus, campi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: nei campi.

viis (ablativo femminile plurale di via, viae) - sostantivo femminile, I declinazione. Significato: nelle vie.

Servi (nominativo maschile plurale di servus, servi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: gli schiavi.

dominis (ablativo maschile plurale di dominus, domini) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: dai padroni.

liberti (nominativo maschile plurale di libertus, liberti) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: liberti (schiavi affrancati).

Seneca (nominativo maschile singolare di Seneca, Senecae) - sostantivo maschile, I declinazione. Significato: Seneca.

philosophus (nominativo maschile singolare di philosophus, philosophi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: filosofo.

epistula (ablativo femminile singolare di epistula, epistulae) - sostantivo femminile, I declinazione. Significato: in una lettera.

amico (dativo maschile singolare di amicus, amici) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: all'amico.

Lucilio (dativo maschile singolare di Lucilius, Lucilii) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: Lucilio.

homines (nominativo maschile plurale di homo, hominis) - sostantivo maschile, III declinazione. Significato: uomini.

socii (nominativo maschile plurale di socius, socii) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: compagni.

amici (nominativo maschile plurale di amicus, amici) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: amici.

conservi (nominativo maschile plurale di conservus, conservi) - sostantivo maschile, II declinazione. Significato: conservi (compagni di schiavitù).


Aggettivi

Antiqui (nominativo maschile plurale di antiquus, antiqua, antiquum) - aggettivo I classe. Significato: antichi.

copiosas (accusativo femminile plurale di copiosus, copiosa, copiosum) - aggettivo I classe. Significato: abbondanti.

multos (accusativo maschile plurale di multus, multa, multum) - aggettivo I classe. Significato: molti.

vastos (accusativo maschile plurale di vastus, vasta, vastum) - aggettivo I classe. Significato: vasti.

fecundosque (accusativo maschile plurale di fecundus, fecunda, fecundum) - aggettivo I classe (con enclitica -que). Significato: e fertili.

domestica (accusativo femminile singolare di domesticus, domestica, domesticum) - aggettivo I classe. Significato: domestico.

docti (nominativo maschile plurale di doctus, docta, doctum) - aggettivo I classe. Significato: dotti.

periti (nominativo maschile plurale di peritus, perita, peritum) - aggettivo I classe. Significato: esperti.

clari (nominativo maschile plurale di clarus, clara, clarum) - aggettivo I classe. Significato: celebri.

sedulos (accusativo maschile plurale di sedulus, sedula, sedulum) - aggettivo I classe. Significato: diligenti.

fidos (accusativo maschile plurale di fidus, fida, fidum) - aggettivo I classe. Significato: fedeli.

magna (ablativo femminile singolare di magnus, magna, magnum) - aggettivo I classe. Significato: grande.

pigri (nominativo maschile plurale di piger, pigra, pigrum) - aggettivo I classe. Significato: pigri.

infidi (nominativo maschile plurale di infidus, infida, infidum) - aggettivo I classe. Significato: infidi.

boni (nominativo maschile plurale di bonus, bona, bonum) - aggettivo I classe. Significato: buoni.

clarus (nominativo maschile singolare di clarus, clara, clarum) - aggettivo I classe. Significato: celebre.


Altre forme grammaticali

saepe (avverbio) Significato: spesso.

atque (congiunzione) Significato: e.

vel (congiunzione) Significato: o.

aut...aut (congiunzione correlativa) Significato: o...o.

sed (congiunzione) Significato: ma.

etiam (avverbio) Significato: anche.

ergo (avverbio) Significato: perciò.

ut (congiunzione) Significato: come.

interdum (avverbio) Significato: talvolta.

quasi (congiunzione) Significato: quasi.

ac (congiunzione) Significato: e.

cum (preposizione con ablativo) Significato: con.

aut...aut (congiunzione correlativa) Significato: o...o.

Nam (congiunzione) Significato: infatti.

valde (avverbio) Significato: molto.

cum (preposizione con ablativo) Significato: con.

in (preposizione con ablativo) Significato: in.

et (congiunzione) Significato: e.

INFORMAZIONI SU QUESTO BRANO

Questo brano ci offre uno spaccato interessante sulla schiavitù nell'antica Roma, un fenomeno onnipresente che modellava profondamente la società. Gli antichi Romani, ci dice il testo, possedevano ingenti ricchezze e numerosi schiavi. Questa ricchezza era spesso misurata anche dal numero di schiavi posseduti.

Gli schiavi potevano provenire da due fonti principali: potevano essere figli di altri schiavi, nati all'interno della famiglia del padrone (i cosiddetti vernae), oppure prigionieri di guerra. Questi ultimi, spesso provenienti da popolazioni sconfitte, venivano ridotti in schiavitù e portati a Roma.


Mansioni e Ruoli degli Schiavi

Le mansioni degli schiavi erano varie e dipendevano dalle loro abilità e dalla ricchezza del padrone:

Lavoro agricolo: Molti schiavi erano impiegati nei vasti e fertili campi, dove costituivano la forza lavoro fondamentale dell'agricoltura romana.

Lavoro domestico: Altri aiutavano i padroni nelle attività domestiche, occupandosi della casa, della cucina, della pulizia e di ogni necessità quotidiana. Ruoli intellettuali e professionali: Un aspetto cruciale evidenziato dal testo è la presenza di numerosi schiavi greci che erano istruiti. Grazie alla loro cultura, venivano scelti per ruoli di grande responsabilità e prestigio: Scribi dei padroni (scribae): Essenziali per la gestione amministrativa e la corrispondenza.

Precettori dei figli (paedagogi): Si occupavano dell'educazione e della formazione dei giovani Romani. Maestri di scuola (ludi magistri): Insegnavano ai bambini.

Medici esperti (periti medici) e poeti famosi (clari poëtae): A dimostrazione che anche in schiavitù si potevano raggiungere vertici professionali e artistici, specialmente se si possedeva un'istruzione elevata, tipica del mondo greco.


Trattamento degli Schiavi

Il testo illustra anche il trattamento che i padroni riservavano ai loro schiavi:

I servi diligenti e fedeli (sedulos) erano considerati quasi amici fidati dai padroni e trattati con grande clemenza. Questo suggerisce una relazione che, in alcuni casi, poteva andare oltre la mera proprietà, sviluppando un legame di fiducia e affetto. Tuttavia, i servi pigri o infidi (pigri atque infidi) venivano puniti dai padroni, e, in alcuni casi estremi, persino uccisi. Questo ci ricorda la brutalità intrinseca della schiavitù, dove la vita dello schiavo dipendeva interamente dalla volontà del padrone. I figli degli schiavi nati in casa (vernae) godevano di un affetto particolare da parte dei padroni, tanto da giocare con i figli dei padroni nell'aia della villa, nei campi o per le strade. Questo dettaglio umanizza ulteriormente il rapporto, pur non cancellando la condizione di schiavitù.


Manomissione e Liberti

Un'importante possibilità per gli schiavi era la manomissione: i servi buoni venivano affrancati dai padroni e venivano chiamati liberti. La condizione di liberto, pur non garantendo tutti i diritti di un cittadino nato libero, offriva una maggiore libertà e opportunità sociali ed economiche.


La Visione Filosofica di Seneca

Il testo si conclude con una citazione significativa del celebre filosofo romano Seneca, tratta da una sua lettera all'amico Lucilio. Seneca, un esponente dello stoicismo, invitava a considerare gli schiavi non come semplici beni, ma come esseri umani:

«Non servi sunt, immo homines; non servi sunt, immo socii; non servi sunt, immo amici; non servi sunt, immo conservi.»

Questa affermazione di Seneca riflette una visione più etica e umanitaria della schiavitù, tipica della filosofia stoica, che sottolineava l'uguaglianza intrinseca di tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro condizione sociale.

Per Seneca, il padrone stesso era, in un certo senso, "conservo" (cioè "compagno di schiavitù") della Fortuna o del Fato, ponendo tutti gli esseri umani su un piano di comune vulnerabilità e destino.

Questo pensiero rappresenta una voce importante all'interno di un sistema sociale che altrimenti sarebbe sembrato inalterabile.

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