L'oppressione di ieri, la libertà di oggi - Quae manent 2 pagina 339 numero 24
Quae perfecta sunt, ea omnia deorum...
Comprendo che tutte queste cose che sono state portate bene a compimento, sono state realizzate grazie alla volontà degli dèi, allo zelo del popolo romano, alla saggezza e al comando e alla buona sorte di L. Silla.
Se invece sono state prese le armi affinché gli uomini futuri si arricchissero con il denaro altrui e dare forza alle fortune di ciascuno, e non solo non è lecito proibire realmente ciò, ma (non è lecito) neppure biasimare (ciò) con le parole, allora in verità il popolo romano in tale guerra non fu ricreato né restituito, ma fu assoggettato ed oppresso. La verità è di gran lunga diversamente; non c'è nulla di queste cose, giudici.
Non solo la causa della nobiltà non verrà lesa, se resisterete a questi uomini, ma sarà anche abbellita. E infatti coloro che desiderano biasimare queste cose si lamentano che Crisogono ha tanto potere; coloro che desiderano elogiare, commemorano che ciò non è stato concesso a costui. Ed ormai non c'è niente che ognuno o tanto stolto o tanto disonesto che sia possa dire: vorrei che in verità fosse chiaro; che abbia detto ciò". Si capisce che tu dica "Che abbia fatto ciò". Si capisce che tu lo faccia; nessuno è di ostacolo.
"Che tu abbia decretato ciò." Decidi, solo rettamente; approveranno tutti. "Dovrei giudicare ciò". Loderanno tutti, se giudicherai rettamente e in modo preciso. Per tutto il tempo che era necessario e questa stessa cosa esigeva, uno solo poteva ogni cosa; colui che poi elesse come un magistrato e decise le leggi, la sua procura e autorità è restituita a ciascuno.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone