La battaglia navale di Cnido - Versione latino Quae manent 1 pagina 440 numero 24
Agesilao in Asiam contendente Pisandrus...
Agesilao affrettandosi in Asia, rimasto Pisandro come condottiero della patria, istruisce Aspese elevatissime un ingente flotta, per tentare la sorte della guerra.
Anche Conone, per combattere prima di tutto con l'esercito dei nemici, sistema con gran cura i suoi. Dunque in tale battaglia vi fu una grandissima rivalità sia tra i condottieri che tra gli eserciti. Infatti lo stesso condottiero Conone, disperata la situazione degli Ateniesi (disperate le cose degli Ateniesi), era stato il fautore della dominazione perduta e desiderava restituire il potere alla patria.
Poi Pisandro, emulatore anche delle virtù di Agesilao, si comportava in ogni modo, da non discostarsi dalle imprese e dallo splendore di costui o in modo tale che per la colpa di costui l'impero agognato nei secoli non fosse distrutto. Questa stessa preoccupazione torturava i soldati: quelli si accingevano a combattere affinché questi stessi non perdessero le forze acquistate, affinché gli Ateniesi recuperassero le antiche forze.
L'insigne vittoria toccò a Conone. Gli Spartani sconfitti cercano la fuga, i presidi dei nemici sono condotte via da Atene, anche molte città si ritirano.
(By Maria D. )
Versione tratta da Giustino