Orfeo ed Euridice (II) - Versione Quae Manent 1 pagina 161 numero 33
Per tenebricosam viam Orpheus ad Orci regnum pervenit ...
Attraverso una strada oscurata dalle tenebre Orfeo giunge al regno dell'Orco e afflitto si avvicina al terribile padrone dell'Erebo che non viene mai impietosito dalle preghiere umane.
Si impietosiscono invece le ombre dell'erebo, figure di uomini antichi perché la musica di Orfeo sconfigge anche l'estrema punizione della morte. Proserpina, la regina degli Inferi consegna la fanciulla all'uomo, ma avverte: Avanza diritto davanti alla sposa, e non volgere mai indietro il passo!
Così condurrai Euridice alle brezze di sopra, in questa maniera la fanciulla riceverà di nuovo la vita. Ma, se con i tuoi occhi ti volgerai a guardare il bel volto sotto la terra buia, immediatamente perderai l'amata per l'eternità. Orfeo risale di nuovo verso il cielo, e l'amata sposa va dietro. Ormai giungevano alle brezze di sopra, quando un'improvvisa pazzia si impossessa del povero Orfeo: si ferma, guarda la sua Euridice, ed immediatamente la perde.
Le crudeli volontà degli dèi richiamano indietro la sposa: la fanciulla tende invano le palme delle mani al compagno, versa molte lacrime, e viene sprofondata di nuovo nell'oscuro Tartaro.
(By Vogue)