Presa di Cenabo - Quae Manent 2 pagina 8 numero 10
Caesar, cum ad oppidum Senonum ...
Cesare, essendo giunto alla città dei Senoni Vellaunoduno, per usufruire più facilmente dell'approvvigionamento di grano, decide di attaccare e la chiuse con una trincea in due giorni; il terzo giorno inviati dalla città i legati ordina di radunare le armi per la resa, di fare uscire le giumenta, di consegnare gli ostaggi.
Rimane il legato Gaio Trebonio, a portare a compimento tali cose. Questo stesso, per compiere il viaggio il prima possibile, parte alla volta di Cenabo dei Carnuti. I Carnuti allora prima di tutto recata la notizia dell'attacco di Novioduno, pensando che tale cosa sarebbe durata (condotta) più a lungo, preparavano un presidio, da mandare a Cenabo per proteggere la città.
Lì si dirige Cesare in due giorni. Posto l'accampamento dinanzi alla città tenuto lontano per un giorno rinvia il successivo attacco. Il ponte di legno del fiume toccava questa città di Cenabo, avendo temuto che di notte fuggissero fuori dalla città, ordina che due legioni dormissero in armi. Gli abitanti di Cenabo poco prima uscirono a mezzanotte in silenzio dalla città e iniziarono ad attraversare il fiume.
Annunciata questa cosa dagli esploratori (per mezzo degli esploratori) Cesare pone dentro alle porte incendiate le legioni a cui aveva ordinato di armarsi alla leggera e s'impadronisce della città.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cesare