Un Augusto conservatore... e severo

Haud dubitaverim Augustum magni existimavisse...

Non avrei potuto dubitare che Augusto era stimato molto come persona sincera e che aveva mantenuto il popolo incorrotto da ogni mescolanza del sangue esotico e servile: infatti consegnò molto moderatamente le cittadinanze romane, pose limite al modo di affrancare.

Replicò in forma scritta a Tiberio, per un cliente che lo richiedeva, che non avrebbe concesso diversamente rispetto a se stando presente l'avesse convinto quanto considerasse giuste le motivazioni del chiedere (della richiesta).

Anche a Livia, per un certo Gallo tributario che chiedeva la cittadinanza, negando, offrì l'immunità, affermando che sarebbe stato più facile sopportare che gli fosse stato sottratto qualcosa dal fisco, che se l'onore della cittadinanza romana si fosse mescolato. Potrei ricordare anche che sottrasse con molte difficoltà i servi dalla libertà: badava anche appunto accuratamente alla considerazione e alla condizione e alla differenza tra coloro, che fossero stati affrancati, affinché nessuno mai avvinto o torturato ottenesse senza alcun genere di libertà la cittadinanza.

Desiderò anche recuperare il modo d'essere e l'antico modo di vestire e attribuì l'attività agli edili, per non sopportare che nessuno si fermasse nel foro o nei dintorni se non togato con i mantelli riposti

Versione tratta da Svetonio

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