La salvezza della patria è il bene supremo (Versione Semper)

Quare, patres conscripti,...peste pereamus.

Perciò, senatori inscritti, consultatevi, abbiate riguardo per la patria, preservatevi, difendete le mogli, i figli e le vostre fortune, il nome e la salvezza del popolo romano;

smettetela di badare a me e di escogitare su di me. Io infatti devo sperare che tutti gli dèi, che proteggono questa città, mi renderanno grazia per i miei meriti; poi se dovesse capitare qualcosa di male, morirò con animo pronto e sereno. Infatti ad un uomo forte non può piombare addosso una morte turpe e né al consolare una morte prematura né al saggio (una morte) misera.

Tuttavia io non sono tanto forte, da non commuovermi per il dolore del fratello carissimo e il più amato nella situazione attuale e per le lacrime di tutti coloro, da cui vedete che sono circondato. Spesso la moglie esanime non richiama la mia mente né la casa e gettata via la paura la figlia e il figlioletto che mi sembra che abbraccino lo stato così come garante del mio consolato, e quel genero, che attendendo l'esito di questo giorno, sta al mio cospetto.

Sono mosso da tutte queste cose, ma in direzione di una prospettiva tale, che tutti siano salvi con voi, anche se una qualche forza mi dovesse opprimere, piuttosto che quelli e noi periamo a causa della peste dello stato.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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