Il culto di Cerere e Libera in Sicilia - Sermo et humanitas

Il culto di Cerere e Libera in Sicilia versione latino Cicerone traduzione libro sermo et humanitas (2) pagina 256 numero 198

Traditum est insulam Siciliam totam esse Cereri et Liberae consecratam. Nam et natae esse hae deae in iis locis et fruges in ea terra primum repertae esse feruntur....

Si racconta che tutta l'isola della Sicilia fosse consacrata a Cerere e a Libera. Infatti si narra che queste dee siano nate in questi luoghi e che in quella terra per la prima volta siano state trovate le messi, Raccontano, invero, che Libera, che è chiamata anche Proserpina, sia stata rapita dal bosco di Enna, il quale luogo, che si trova nel mezzo dell'isola, è detto ombelico della Sicilia. Quando Cerere decise di ricercare e rintracciare la figlia, si narra che accendesse le fiaccole con quei fuochi che erompono dalle cime dell' Etna; le quali non appena quella si mostrò a lei, si sparsero per tutto il mondo.

Enna, dove si racconta siano accaduti questi fatti che sto raccontando, è un luogo eccelso e collocato molto in alto sulla sommità del quale vi è una grande pianura con acque perenni: ma è da tutti i lati scoscesa. Intorno ad essa ci sono moltissimi laghi e boschi e rigogliosissimi fiori in ogni stagione dell'anno, tanto che lo stesso luogo sembrava render noto quel rapimento della vergine.

E infatti vicino vi è una certa grotta di infinita profondità dalla quale dicono che il padre Dite sia improvvisamene venuto fuori con un cocchio e abbia portato via con sé la vergine e all'improvviso sia penetrato sotto terra.

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