L'invidia degli dei - Versione So Tradurre

Cum Polycrati, Samiorum tyranno, omnia optime procederent et fortuna faveret, Amasis, sapientissimus Aegyptiorum rex, ...et occisus est a quodam praefecto Persarum regis, qui insulam Samum invaserat ut eam in potestatem Persarum redigeret.

TESTO LATINO COMPLETO

Poiché a Policrate, tiranno di Samo, tutto procedeva in maniera ottimale e la fortuna lo favoriva, il sapientissimo re degli Egizi Amasi scrisse a lui una lettera in cui si leggevano queste parole:

“Conobbi una fortuna in nulla seconda alla tua; perciò, poiché gli dei sono invidiosi della felicità umana, tu mescola le cose buone con le cattive e procurati qualche perdita, affinché l’ira e l’invidia degli dei sia volta altrove”. Policrate, spinto da queste parole, gettò  in mare un anello assai prezioso che gli era molto caro. Dopo qualche giorno un certo pescatore, poichè aveva pescato un pesce di straordinaria dimensione, lo donò al tiranno.

Quando il ventre del pesce fu aperto dai servi  fu ritrovato l’anello di Policrate. Egli allora, poichè aveva recuperato l’anello fu preso da grande letizia.

Ma Amasi, saputa la cosa, gli predisse un'amara sorte e, in vero, avvenne (proprio) così. Infatti poco tempo dopo Policrate fu catturato ed ucciso da un tale  (che era il) prefetto del re Persiano, che aveva invaso l’isola di Samo per metterla sotto la podestà dei Persiani.

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