La fine di Troia
Graecos cum per decem annos Troiam oppugnare frusta conati essent monitu Minervae equum ligneum mirae magnitudinis, in quo milites includerentur,... et, a ventres eius egressi, portas commilitonibus suis aperuerunt.
I Greci per dieci anni essendosi sforzati inutilmente di espugnare Troia, si tramanda che sotto suggerimento di Minerva costruirono un cavallo di legno di straordinaria grandezza, in cui sarebbero stati rinchiusi i soldati.
Sui suoi fianchi scrissero i Danai offrono questo dono a Minerva e si nascosero con la flotta nell'isola di Tenedo.
I Troiani non appena videro il cavallo, pensarono che i Greci se ne fossero andati, ma Laocoonte, sacerdote di Apollo, sospettando l'inganno di Ulisse, li esortava a gettare la costruzione in mare o a bruciarla. Tuttavia i cittadini non gli obbedirono e Priamo ordinò di condurre in città la straordinaria opera e e di deporla sulla rocca dinanzi all'immagine di Minerva.
Ma non appena giunse la notte, mentre tutti dormivano, i soldati aprirono i lati del cavallo e, dopo essere usciti dal suo ventre, aprirono le porte ai loro commilitoni. (Traduzione by Maria D.)