Un esercito in difficoltà

Ingenti et gravi metu exercitus Romanorum adflictabatur, ... hostes parva manu equitum omnia loca custodiebant et nostros arcubus et pilis arcebant, cum exitum facere temptabant.

L’esercito dei Romani era tormentato da una forte e grave paura, perché la cavalleria dei Galli si appropinquava all’accampamento di Cesare con incursioni improvvise e frequenti.

Pertanto Cesare temeva l’arrivo dei nemici, poiché la nostra fanteria non poteva resistere all’assalto dei barbari, né poteva uscire fuori dall’accampamento. Vicino agli accampamenti c'era un bosco fitto di querce e faggi: così la cavalleria dei nemici, dopo l’assalto contro i nostri, si rifugiava fra i fitti alberi del bosco.

L’altro lato dell’accampamento era occupato da un fiume profondo e violento e da due stagni piccoli e fangosi. Così ai nostri non era permessa in nessun modo l’uscita in luoghi aperti poiché in ogni lato dal levarsi fino al tramonto del sole i nemici con un piccolo esercito di cavalieri sorvegliavano ogni luogo e con archi e giavellotti ostacolavano i nostri quando tentavano di fare una sortita.

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