Una storica catastrofe

Olim vastus et horrificus terrarum tremitus radices montis Vesuvii et finitima loca concussit atque accolas Campaniae ingenti metu percussit.... Tali interitu periit (morì) etiam Plinius, naturalis historiae praeclarus scriptor.

Una volta un esteso e terribile tremore delle terre alle radici del monte Vesuvio scosse i luoghi vicini e colpì gli abitanti della Campania con immenso terrore.

Ed allora anche il mare si mosse e con la forza di una mareggiata violente onde rifluivano sulla costa. Subito la cima del monte cominciò a spaccarsi: allora da una nuova bocca e da innumerevoli fenditure dei fianchi un fumo denso e acre salì nel cielo.

Poi un flusso di terra ardente, misto a fiamme, quasi come un torrente di fuoco, scorreva con veloce andatura verso i luoghi sottostanti, inondava tutti i campi e le piantagioni, copriva con cenere e lapilli interi villaggi. Nubi di fumo portarono le tenebre nel cielo dal sorgere al tramonto del sole e continui rumori risuonavano nelle viscere profonde della terra.

Ovunque vi erano strepiti e lamentose invocazioni di aiuto e gemiti di uomini e donne con il pianto dei bambini. L’acre vapore uccise molti abitanti per la carenza di aria. In tale sciagura morì anche Plinio, illustre scrittore della "Storia Naturale".

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