Helvetii omnium rerum inopia adducti, legatos de deditione ad Caesarem miserunt. Legati, cum ...

Gli Elvezi, spinti dalla penuria di ogni cosa, inviarono a Cesare degli ambasciatori per (trattare)

la resa. Gli ambasciatori, dopo che ebbero incontrato Cesare lungo la strada, e che si furono prostrati ai suoi piedi, chiesero la pace piangendo, e dopo che Cesare ebbe ordinato loro di attendere il suo arrivo in quel luogo dove si trovavano in quel momento, obbedirono. Dopo essere giunto in quel luogo, Cesare richiese gli ostaggi, le armi, e gli schiavi che si erano rifugiati presso di loro.

Mentre tutte quelle cose venivano ricercate e radunate, dopo che fu passata una notte, circa seimila uomini di quel villaggio che si chiama Verbigeno, tentarono la fuga. Infatti, all'inizio della notte, uscirono dall'accampamento degli Elvezi, e si diressero verso il Reno e il territorio dei Germani. Quando Cesare venne a sapere questo, ordinò che quelli che erano fuggiti venissero ricercati e riportati indietro;

giudicò nemici quelli che erano stati riportati indietro (lett: "considerò nel gruppo dei nemici quelli che erano stati riportati indietro"), accolse in resa tutti i rimanenti, dopo che gli ostaggi, gli armamenti e i disertori furono stati consegnati.

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