Anassimene salva Lampsaco dalla distruzione - versione latino

Anassimene salva Lampsaco dalla distruzione
Versione di latino di N. P.
LIBRO "Studium" pag. 184 n°293

valerius maximus, clarissimus illustrium virorum factorum scriptor, narrat alexandrum, macedonum regem, olim servavisse urbem lampsacum, quam delere statuerat, propter anaximenis philosophi vaframentum.

nam cum anaximenes lampsaci esset, quo complures iuvenes a tota graecia convenerant ut ab eo instituerentur, cognovit alexandrum regem cum ingenti exercitu ad urbem appropinquare, ut eam dirueret. tum philosophus, qui paucis annis antea regis praeceptor fuerat, obviam processit ut verbis precibusque eum ad misericordiam moveret. sed alexander, ut anaximenem extra moenia procedentem vidit, putavit philosophum urbis salutem a se petiturum esse, quapropter, cum ad conspectum pervenisset, dixit: "ego tibi semper gratus ero, praeclare magister, quia multa et utilia praecepta a te didici, sed tamen, quamvis ad me venias rogans ut urbi parcam, iuro me prorsus non facturum esse quod a me petiturus es". tunc anaximenes prompte respondit: "ego quidem venio ad te petiturus ut urbem lampsacum ilico et funditus evertas". tantam ingenii aciem valde miratus est alexander qui, ne ius iurandum violaret, consilium diripiendi urbem deposuit.





Valerio Massimo, il più famoso scrittore di aneddoti di uomini illustri, narra che Alessandro, il re dei Macedoni, una volta salvò la città di Lampsaco, che aveva deciso di distruggere, a causa dell'astuzia del filosofo Anassimene. Infatti essendo Anassimene a Lampsaco, in cui si erano riuniti molti giovani da tutta la Grecia, affinché fossero educati da lui, venne a sapere che il re Alessandro si avvicinava alla città con un grande esercito, per distruggerla. Allora il filosofo, che pochi anni prima era stato il maestro del re, gli andò incontro, affinché questo fosse mosso a misericordia con parole e preghiere. Ma Alessandro, quando vide che quello avanzava fuori le mura, pensò che il filosofo gli avrebbe chiesto la salvezza della città, perciò essendo arrivato al suo cospetto disse:

"io certamente ti sarò sempre grato, illustre maestro, poiché moltissimi e utili insegnamenti imparai da te, ma tuttavia, sebbene tu venga da me a chiedere che risparmi la città, giuro che non farò assolutamente ciò che stai per chiedermi". Allora Anassimene rispose prontamente: "io certamente sono venuto a te per chiederti di distruggere la città di Lampsaco subito e completamente". Alessandro si stupì molto di una così grande perspicacia di ingegno, che per non violare il giuramento abbandonò la decisione di saccheggiare la città.

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