Eodem tempore, quidquid hoc in nobis auctoritatis est, crebris contradictionibus non ...
"Al medesimo tempo io pensavo che, per conservarsi integro, quel po' di autorità che posseggo non dovesse essere sciupato per mezzo di continue opposizioni, se mai lo Stato avesse avuto necessità di consigli.
E questa circostanza oggi è arrivata: un uomo di rango consolare è stato ucciso, a casa propria, per un attentato di uno schiavo, (attentato) che nessuno del gruppo degli schiavi ha impedito o ha denunciato. Credete forse che uno schiavo abbia preso la decisione di uccidere il padrone senza che gli sfuggisse una sola parola minacciosa, senza che manifestasse alcunché per imprudenza?
Forse che avrebbe potuto oltrepassare le sentinelle, aprire le porte della camera da letto, portare dentro una lanterna, compiere il delitto senza che qualcuno se ne accorgesse? Le indoli degli schiavi furono sospette ai nostri antenati, anche quando essi nascevano nei (loro) medesimi campi, e nella (loro) medesima casa, e ricevevano da subito l'affetto dei padroni. Ma da quando teniamo, tra gli schiavi domestici, popolazioni che hanno usanze diverse, che hanno credenze religiose straniere, oppure non ne hanno alcuna, codesta massa eterogenea non può essere tenuta a freno, se non per mezzo della paura.
Ma moriranno delle persone innocenti. Ogni grande modello ha in sé qualcosa di ingiusto: (tuttavia) è riscattato, contro i singoli individui, dal vantaggio comune".