I libri di Cicerone
Mi bone Attice, mira peritia sane Tyrannio servus meus atque scriba libros meos in pluteis atque capsis disponit
O buon Attico mio, con esperianza assolutamente magnifica, Tirannione, lo schiavo mio anche scriba, posiziona i miei libri sugli scaffali e nei (miei) bauli.
Inviami, ti prego, copisti, colla e pergamena forte; con la pergamena infatti realizzerò le etichette che applicherò sopra ai papiri. Su tuo consiglio, ieri, inviavo a Roma, tramite uno schiavo, un nuovo libro che componevo, perché lì ci sono copisti abili e scrupolosi, i quali copieranno accuratamente il libro.
Così, o mio buon amico, ti invierò un esemplare senza errori, e tu leggerai il mio libro. Tuttavia fa' attenzione: infatti il libro non viene ancora pubblicato.
Quindi non rivelare tra gli amici quello che è contenuto nel libro, ma svela a me i tuoi suggerimenti: infatti, con il tuo aiuto, correggerò i difetti, e il libro sarà letto con piacere ed agevolmente dagli uomini rispettabili ed eruditi.